Cambierà la tassazione in Portogallo
per i “pensionati europei”?
Nella nuova finanziaria 2020 è stata presentata dal Governo Portoghese una proposta di tassare del 10%, con un minimo di 7.500 Euro, su tutte le entrate previdenziali di chi in futuro vorrà prendere il trattamento di Residente Non Abituale (Residentes Não Habituais). Attualmente è pari a 0%. La misura non è retroattiva, ma solo per le nuove richieste.
E’ chiaro che questo è una mossa per tacitare la diseguaglianza di tassazione fra i pensionati portoghesi e quelli europei. Quest’ultimi beneficiano di questo vantaggio fiscale e usufruiscono comunque delle infrastrutture nazionali, senza però versare un Euro per i servizi che ricevono soggiornando.
E’ vero che i Pensionati Europei contribuiscono alla crescita economica del Portogallo, grazie alle loro richieste nel settore immobiliare, visto l’obbligo di residenza per 183 giorni almeno all’anno di chi vuole usufruire del trattamento di Residente Non Abituale.
Questa proposta incontra però le proteste delle associazioni di costruttori e agenzie immobiliari, che con questa nuova tassa vedono diminuire il loro business.
Se la norma passerà, come si crede visto la maggioranza del Partito Socialista nel Parlamento Portoghese, rimane sia la convenienza a trasferirsi e sia l’attrattività di questo Paese. Siamo ben lontani dalle percentuali di tassazioni previste in Italia per i pensionati ivi residenti.
Quindi non ci si deve spaventare sull’eventuale introduzione di questa tassa, perché rimane comunque minore il costo della vita in Portogallo e la sua migliore qualità, sempre se paragonati alla situazione Italiana.